Passione

Aforismi

Oriana Fallaci

Agli uomini non interessa né la verità, né la libertà, né la giustizia. Sono cose scomode e gli uomini si trovano comodi nella bugia e nella schiavitù e nell'ingiustizia. Ci si rotolano come maiali.
Amare a vuoto è peccato mortale e regalarsi a qualcuno è delitto.
Anche un'avventura sentimentale è un amore, comunque un impegno amoroso, un temporaneo legame in contrasto con la tua libertà.
C'è spesso, nella vita, una sorta di fatalità. E questa fatalità, non noi, ha determinato ciò che doveva accadere.
Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita.
Chi subisce la lobotomia smette di pensare ciò che potrebbe pensare, diventa docile strumento nelle mani di chi pensa per lui. E se chi pensa per lui è a sua volta lobotomizzato, buonanotte al secchio.
Chiunque muoia per un miraggio si merita un buon funerale.
Ci si dimentica sempre che un eroe è un uomo, soltanto un uomo, e che resistere a una tirannia, subire sevizie, languire per anni in una cella senz’aria né luce è a volte più facile che battersi nell’equivoco e nelle lusinghe della normalità.
Ci sono tre tipi di persone: quelli che vivono la propria vita, quelli che discutono la propria vita, quelli che scrivono la propria vita.
Col progresso abbiamo distrutto l'unico strumento per combatter la noia: quel difetto squisito che si chiama fantasia.
Cosa significa essere un uomo? Significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell’umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un’àncora. Significa lottare. E vincere.
Da un capo all'altro della terra le donne vivono in un modo sbagliato: o segregate come bestie in uno zoo, guardando il cielo e la gente da un lenzuolo che le avvolge come il sudario avvolge il cadavere, o scatenate come guerrieri ambiziosi, guadagnando medaglie nelle gare di tiro coi maschi.
Esiste un'unica rivoluzione possibile ed è quella che si fa da soli, quella che avviene nell'individuo, che si sviluppa in lui con lentezza, con pazienza, con disubbidienza!
Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai.
Essere donne è una scuola di sangue: tutti i mesi offriamo a noi stesse il suo spettacolo odioso.
Essere il primo, il più bravo, fare cose che gli altri non fanno significa controllare il futuro, prevenire il futuro, influenzare il futuro.
Essere mamma non è un mestiere. Non è nemmeno un dovere. È solo un diritto fra tanti diritti.
Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare.
I mediocri del Politically Correct negano sempre il merito. Sostituiscono sempre la qualità con la quantità.
I problemi fondamentali degli uomini nascono da questioni economiche, razziali, sociali, ma i problemi fondamentali delle donne nascono anche e soprattutto da questo: il fatto d'essere donne.
Il compito dello scrittore non è di esaltare il poco di bello che c'è: è di cercare il male, il brutto, e poi di denunciarlo. Il compito dell'uomo non è accontentarsi: è ribellarsi. Solo attraverso la ribellione si può cercare la verità.
Il comunismo è un regime monarchico, una monarchia di vecchio stampo. In quanto tale taglia le palle agli uomini. E quando a un uomo gli tagli le palle non è più un uomo" diceva mio padre.
Il coraggio cieco e sordo e illimitato e suicida, che nasce dall’amore. Non ha confini il coraggio che nasce dall’amore e per amore si realizza. Non tiene conto di alcun pericolo, non ascolta nessuna forma di raziocinio. Pretende di muovere le montagne e spesso le muove.
Il coraggio è fatto di paura.
Il fanatismo è il primo nemico della libertà di pensiero. E a questo credo io mi piegherò sempre, per questo credo io pagherò sempre: ignorando orgogliosamente chi non capisce o chi per i suoi interessi e le sue ideologie finge di non capire.
Il futuro è un'ipotesi, una congettura, una supposizione, cioè una non-realtà. Tutt'al più, una speranza alla quale tentiamo di dar corpo coi sogni e le fantasie.
Il grande malanno del nostro tempo si chiama ideologia e i portatori del suo contagio sono gli intellettuali stupidi.
Il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
Il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini per gli uomini, la loro dittatura è così antica che si estende perfino al linguaggio. Si dice uomo per dire uomo e donna, si dice bambino per dire bambino e bambina, si dice figlio per dire figlio e figlia, si dice omicidio per indicar l'assassinio di un uomo e di una donna.
Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza.
Il poeta ribelle, l'eroe solitario, è un individuo senza seguaci: non trascina le masse in piazza, non provoca le rivoluzioni. Però le prepara.
Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia. Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza.
Inaridisce, la delusione. Demolisce. Sia che te la imponga un individuo o un gruppo, sia che te la infligga una speranza o un’idea, t’annienta.
L'abitudine genera rassegnazione. La rassegnazione genera apatia. L’apatia genera inerzia. L’inerzia genera indifferenza.
L'abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d'averla addosso ogni fibra di noi s'è adeguata, ogni gesto s'è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.
L'abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
L'amara scoperta che Dio non esiste ha ucciso la parola destino. Ma negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia.
L'estrema punizione per chi cerca mondi migliori è il niente.
L'intelligenza che conta è quella che nasce dalla comprensione degli uomini.
L'intelligenza non ha confini, riesce sempre a penetrare il muro dell'idiozia costituzionalizzata.
L'ironia è facile, la fede difficile, e nessuno si fa beffe di te se ironizzi, tutti son pronti a schernirti se reciti un atto di fede.
L'unico modo per non soffrire è non amare, che nei casi in cui non puoi fare a meno di amare sei destinato a soccombere.
La carità, un errore che invitava la plebe alla pigrizia.
La delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
La democrazia non si può regalare come una stecca di cioccolata. La democrazia bisogna conquistarsela. Per conquistarsela bisogna volerla. Per volerla bisogna sapere cos’è.
La felicità è un oblìo che dura una settimana.
La felicità... è fatta di una cosa grande: apprezzare la vita sapendo che dopo viene la morte.
La gente fa sempre così. Rimpiange il passato come se il passato equivalesse al concetto del bene e odia il presente come se il presente equivalesse al concetto del male: volutamente ignorando che nel passato facevan lo stesso.
La gente è così presa dalla frenesia di libertà ed io la capisco: ma i frenetici della libertà finiscono spesso per non dare più nulla, o per dare con avarizia, e l’avarizia non ha mai dato la felicità.
La guerra non è una maledizione insita nella nostra natura: è una maledizione insita nella vita. Non ci si sottrae alla guerra perché la guerra fa parte della vita.
La guerra è figlia della violenza che a sua volta è figlia della forza fisica, e il trinomio non partorisce che scelleratezze.
La libertà scissa dalla giustizia è una mezza libertà, che difendere la propria libertà e basta è un’offesa alla giustizia.
La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere.
La lobotomia è una castrazione mentale.
La morte è una ladra che non si presenta mai di sorpresa.
La paura che fanno le donne le quali, quando sono potenti, lo sono sempre più di un uomo potente.
La politica è una cosa che arrugginisce e guai a restarne anchilosati: si finisce per non vedere più nulla al di fuori di quella e con l’essere pessimi interpreti di chi ci elegge.
La vendetta è volgare come il rancore.
La vita ha 4 sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. Chi ama soffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto, vinci sempre.
La vita non è uno spettacolo muto o in bianco e nero. È un arcobaleno inesauribile di colori, un concerto interminabile di rumori, un caos fantasmagorico di voci e di volti, di creature le cui azioni si intrecciano o si sovrappongono per tessere la catena di eventi che determinano il nostro personale destino.
La vita è una tale fatica, bambino. È una guerra che si ripete ogni giorno, e i suoi momenti di gioia sono parentesi brevi che si pagano un prezzo crudele.
Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico.
Molte donne si chiedono: metter al mondo un figlio, perché? Perché abbia fame, perché abbia freddo, perché venga tradito ed offeso, perché muoia ammazzato alla guerra o da una malattia? E negano la speranza che la sua fame sia saziata, che il suo freddo sia scaldato, che la fedeltà e il rispetto gli siano amici, che viva a lungo per tentar di cancellare le malattie e la guerra.
Morire non è un dispiacere. Diventare inutile, quello sì è un dispiacere.
Negare il destino è la più grande presunzione.
Nella vita e nella storia vi sono casi in cui non è lecito aver paura. Casi in cui aver paura è immorale e incivile.
Nessuno mi ha ancora detto perché uccidere per rapina è peccato, uccidere perché hai un'uniforme è glorioso.
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
Niente è indegno quando il fine è degno.
Niente è più difficile della libertà: la libertà di durare fatica, la libertà di non vivere morti.
Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro ragione. Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l'arsenico nella minestra è contro ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro ragione.
Non ho mai capito chi dice la morte è normale, la morte è logica, tutto finisce quindi anch'io finirò. Io ho sempre pensato che la morte è ingiusta, la morte è illogica, e non dovremmo morire dal momento che si nasce.
Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità.
Non si regala l'anima a chi non è disposto a regalare la sua.
Nulla minaccia la tua libertà quanto il misterioso trasporto che una creatura prova verso un'altra creatura, ad esempio un uomo verso una donna, o una donna verso un uomo. Non vi sono cinghie né catene né sbarre che ti costringano a una schiavitù più cieca, a un'impotenza più disperata.
Ogni cosa è fatta di tre punti di vista: il mio, il suo, e la verità.
Ogni nostro gesto è un atto di guerra. Ogni nostra azione quotidiana è una forma di guerra che esercitiamo contro qualcuno o qualcosa.
Ogni oggetto sopravvissuto al Passato è prezioso perché porta in sé un'illusione di eternità. Perché rappresenta una vittoria sul Tempo che logora e appassisce e uccide, una sconfitta della Morte.
Ogni persona libera, ogni giornalista libero, deve essere pronto a riconoscere la verità ovunque essa sia. E se non lo fa è nell’ordine: un imbecille, un disonesto, un fanatico.
Oltre a impedire il giudizio morale l'indifferenza soffoca l'istinto di autodifesa cioè l’istinto che induce a battersi.
Ove c'è raziocinio c'è scelta, ove c'è scelta c'è libertà.
Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione.
Quando sei in casa altrui devi accettare le regole di chi ti ospita, scoprire in quale misura ti vuole o non ti vuole, prevenirne le ostilità, scendere a patti con esse.
Quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell’uomo.
Rifiuto di rinunciare a me stesso e rassegnarmi. Un uomo rassegnato è un uomo morto prima di morire, ed io non voglio essere morto prima di morire. Non voglio morire da morto! Voglio morire da vivo!
Se dici la tua sul Vaticano, sulla Chiesa Cattolica, sui Papa, sulla Madonna, su Gesù, sui Santi, non ti succede nulla. Ma se fai lo stesso con l'Islam, col Corano, con Maometto, coi figli di Allah, diventi razzista e xenofobo e blasfemo e compi una discriminazione razziale.
Se hai male all'anima nessuno ti aiuta. Ti deridono, anzi: quasi che il dolore non fisico sia una cosa grottesca.
Se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente, e niente è peggiore del niente: il brutto è dover dire di non esserci stato.
Senza un giornalismo di regime una dittatura non può sopravvivere.
Si è sempre affascinati dal vuoto. Più è fondo, più è buio, più esso ci attrae: un misterioso richiamo d'amore.
Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare.
Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce.
Un figlio appena nato è un mestiere che non lascia respiro.
Una Chiesa Cattolica che non sa più dove va e che sul pietismo, il buonismo, il vittimismo ha costruito un'industria.
Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.
Vivere è molto difficile, morire è sempre un dispiacere, e il concetto d'un Dio che aiuta ad affrontare le due imprese può dare un sollievo infinito: lo capisco bene.
È bello fuggire se ti sembra giusto e lo vuoi: mentre chiudi la porta alle spalle ti senti più vivo, la strada è sempre prateria sconfinata e il treno, è una lunga promessa. Ma quando il treno si muove, il vagone diventa una gabbia senz'aria, il domani un tunnel che ti condurrà chissà dove.
È la più antica forma di masochismo, quella di amare chi non sa amare: e la più stupida.
È un Paese così diviso, l'Italia. Così fazioso, così avvelenato dalle sue meschinerie tribali! Si odiano anche all'interno dei partiti, in Italia. Non riescono a stare insieme nemmeno quando hanno lo stesso emblema, lo stesso distintivo. Gelosi, biliosi, vanitosi, piccini, non pensano che ai propri interessi personali.
È una bestia che sta sempre in agguato, la viltà. Ci morde tutti, ogni giorno, e son pochi coloro che non si lasciano sbranare da lei.